Viste le voci che si rincorrono su quanto sta accadendo al Punto di Primo Intervento di Casoli ci sembra corretto e doveroso chiarire alcuni punti.
Sappiamo bene che il nostro ospedale è stato chiuso nel 2010 e sappiamo bene da quale giunta regionale è stata presa tale decisione ma, da allora, abbiamo sempre cercato instancabilmente si realizzare e potenziare i servizi erogati dal nostro presidio a beneficio dell’intero territorio del Sangro Aventino.
In particolare:
– Vi è stata l’attivazione dell’ospedale di comunità di Casoli: una importante realtà al servizio di questo territorio che ad oggi conta 20 posti letto.
Nel corso del 2016, partita con soli 10 posti letto, ha permesso di ricoverare 304 pazienti del nostro comprensorio, con una degenza media di 14 giorni ed un tasso di occupazione dei posti letto del 125%. Un risultato che pone questa realtà ai vertici nazionali per strutture similari.
In quest’ultima settimana con una disponibilità di 20 posti letto sono ricoverati 18 pazienti, a testimonianza che l’ospedale di comunità è una risorsa fondamentale e attiva nel nostro territorio.
– Sono state confermate le prestazioni dei medici che svolgono attività ambulatoriale nel PTA, rappresentatati dalle seguenti specializzazioni: Diabetologo, Ortopedico, Geriatra, Pneumologo, Centro Alzaimer, Reumatologo, Neurologo, Fisiatra, Ginecologo. Sono inoltre state aggiunte le seguenti specializzazioni: Endocrinologo, Otorino, Dermatologo e Urologo.
– Il PPI (Punto di Primo Intervento) continua a svolgere normalmente la sua attività H24 e continua a garantire il servizio compreso sabato, domenica e festivi.
– Il servizio di 118 continua ad essere regolarmente presente H24 e non viene sostituito da alcuna colonnina.
Le notizie false circa la sostituzione del personale sanitario 118 con le colonnine SOS provocano disorientamento e allarmismo causando, questo si, una possibile diminuzione del numero degli accessi da parte degli utenti del nostro territorio. Tale diminuzione di accessi potrebbe rischiare di non far raggiungere il requisito numerico minimo di prestazioni previsto dalla normativa di riferimento. Per questo invitiamo tutta la cittadinanza ad usufruire del PPI in tutte le occasioni in cui lo ritengono necessario, senza farsi condizionare da voci di corridoio che parlano di chiusura del PPI e sostituzione del personale con la colonnina SOS.
A tal proposito teniamo a precisare che la colonnina SOS attualmente installata non sostituirà in alcun modo il personale del 118. Anzi, sarà utile a chiamare con tempestività una ulteriore ambulanza nel caso quella di servizio fosse fuori per un’altra emergenza, a tutto vantaggio della comunità locale.
Questa la realtà dei fatti, risultato di un’azione costante e coerente portata avanti con passione e determinazione dalla precedente e dall’attuale amministrazione comunale.