29 Gennaio 2018

Casoli. L’ambasciatore della Repubblica Slovena in Italia, Bogdan Benko, nella Giornata della Memoria del 27 gennaio 2018 è stato a Casoli per scoprire la targa che riporta i nomi dei 218 internati antifascisti nel campo di concentramento del nostro paese. Di questi 108 furono ebrei in gran parte triestini, ma di origine centro ed est-europea, gli altri 110 erano “ex-jugloslavi”, per la maggior parte sloveni e croati.

Poco dopo è stata la volta dello scrittore triestino di origine dalmata Livio Isaak Sirovich a ricevere dal Sindaco Massimo Tiberini la cittadinanza onoraria per il suo libro “Non era una donna, era un bandito”. Il libro è basato sulla documentazione presente nell’archivio comunale di Casoli riguardante il campo di concentramento funzionante dal 1940 al febbraio 1944. Racconta le vicende di una ragazza ebrea triestina, Rita Rosani, che scrive lettere d’amore e di rabbia al fidanzato Giacomo Nagler, di origine polacca, internato a Casoli.

L’archivio è stato messo online dal giovane studioso italiano dell’Università tedesca di Bielefeld, Giuseppe Lorentini, che ha creato in questo modo un centro di studio e di ricerca unico nel suo genere. Decine di lettere personali degli ebrei internati e poi degli slavi si possono leggere con un click, riscoprendo storie seppellite da oltre settant’anni, direttamente sul sito www.campocasoli.org.

Nella mattinata del 27 gennaio 2018, la piazzetta dove è presente la targa è stata ribattezzata “Piazza della memoria”, nella zona tra l’antico Palazzo Tilli e l’ex-municipio, nei cui scantinati dapprima gli ebrei (dal 9 maggio 1942) e poi gli slavi (dal 5 maggio 1942 al 2 febbraio 1944) vennero imprigionati nell’umidità e nel freddo.

Per l’occasione nel pomeriggio sono arrivati a Casoli diversi studiosi, tra cui Vito Gironda dell’Università di Bielefeld, Alberto De Bernardi dell’Università di Bologna, Paolo Pezzino di Pisa, Carlo Spartaco Capogreco dell’Università della Calabria e Annalisa Cegna di Macerata. A concludere la giornata è stata la neo-presidente nazionale dell’Anpi, Carla Nespolo. “Una giornata veramente emozionante” ha affermato la Nespolo “Oggi ricordo, cultura e moralità collettiva si sono fusi spontaneamente insieme. Ammirevole il lavoro dell’Anpi di Casoli e dell’amministrazione comunale, esemplari per la capacità di trasmettere ai cittadini una memoria che sa parlare ai giovani.”

Il Sindaco Massimo Tiberini ha affermato che “Il più grande antidoto all’indifferenza è la memoria” e ha aggiunto: “A Casoli nel periodo fascista sono stati internati 218 tra ebrei e sloveni di cui possediamo tutti i documenti. Documenti tangibili e reali che devono servire per riportare alla luce quello che è stato. Quella di oggi” ha concluso il Sindaco “E’ stata una giornata importante per rendere Casoli conosciuta per la sua storia anche oltre in confini nazionali e, soprattutto, per farla portavoce dei valori della resistenza al fascismo e al nazismo”.